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Sabato 24-03-2012
Sarego (Vi)
Sono passati 11 mesi ed eccomi qui come ogni anno ritornare alle origini: partecipo dalla prima edizione, 2003 forse?
E’ importante per me tornare, da semplice appassionato, a degustare cose nuove mai viste oppure vini che ho seguito in questi anni attraverso i vari millesimi. Ho imparato molto di quello che so sul vino tra queste luminose stanze o nei sotterranei, così come sempre qui ho ‘dis-imparato’ molto di quello che avevo appreso in anni degustazioni, corsi A.I.S., ecc.
E’ la cosa migliore che ripeto da anni: venire qui, assaggiare senza pregiudizi e preconcetti e PARLARE CON I VIGNERONS! Chiedere loro qualsiasi cosa, anche apparentemente stupida: un vignaiolo che lavora in maniera artigianale non si tirerà mai indietro e vi spiegherà sempre con la massima serenità il suo lavoro, il modo in cui traduce il suo terroir, di quel millesimo in vino. Semplicemente e’ contento che qualcuno si interessi al suo lavoro. Imparai più in dieci minuti con Mark Angeli, degustando i suoi vini, che in tutte le degustazioni che avevo fatto quell’anno (forse era il 2004).
Il problema e’ sempre lo stesso: il tempo! Ogni volta e’ una guerra….. quest’anno ho visitato 29 aziende degustando 102 vini. Pochi o tanti non lo so, le aziende presenti erano un centinaio. Ho quindi visitato per primi i vignaioli che già conoscevo ma che difficilmente incontro nelle carte dei vini durante l’anno.
Ore 10 si entra: à l’assault!!!
here is some of my tasting tips:
-Cascina Tavijn: ottime sensazioni sulla Barbera ed il Grignolino 2011 (prelevate dalla botte). Entrambe presentate nella doppia versione, con (pochissima) e senza solforosa. Un assaggio veramente didattico, si nota quanto influisca anche pochissima SO2 sullo stesso vino. Quelli senza risultano essere più puri e crudi alla degustazione di quelli con (che sono in realtà buoni e risultano un po’ più pronti). Tutto sommato i quattro vini necessitano ancora di tempo in bottiglia. Un piccolo appunto sul Grignolino di questa cantina che e’ stato criticato da alcuni: penso si tratti dell’unico Grignolino bevibile nella sua zona, o almeno, non mi e’ mai capitato di trovarne uno più buono. Questo vino e’ testimone della sua DOC, ha il gusto riconoscibile del vitigno, del terroir e del millesimo. Sicuramente non e’ il miglior vino del mondo, ma della sua zona e di quel millesimo forse si! A chi non piace, suggerisco di scegliere vini di altre DOC.
-La Biancara: sono da sempre un fan dei vini di Angiolino Maule, lo considero uno dei migliori vinificatori di vini bianchi del Veneto e d’Italia. Qui sono stato un po’ deluso: i vini non avevano nessun difetto se non quello di essere ancora troppo giovani, sopratutto i bianchi. Questa ‘critica’ sarà il leit-motiv della giornata. Non e’ che Marzo sia troppo presto? Forse molti han portato vini troppo giovani. Comunque aspetteremo sapendo di non essere delusi! Anche il Tocai Rosso (se lo trovate ordinatelo ad occhi chiusi: e’ una bomba!) era ancora un po’ fresco. Tra i bianchi ricordate il mitico Pico: regge bene gli anni, ordinatelo senza dubbi. Se riusciste a trovare del 2003…
-Domaine de Belliviere: per me un classico quando vengo qui. I vini di Eric Nicolas me li fece conoscere nel 2006 ad Angers Walter Pugliese, uno dei più grandi conoscitori di vini francesi che mi sia capitato di conoscere. AOC Janieres e Coteaux du Loir, siamo nella zona più a nord della Loira (ovviamente riva destra). Sono degli Chenins di razza (sopratutto se considerate che più a nord non si fa più vino ma solo….Calvados), nel millesimo degustato, con buona acidità, non aggressiva, all’olfatto floreali e fruttati. Una vera delizia!
-Cyril Le Moing: era uno dei produttori che aspettavo di assaggiare con più interesse. Prima importato dalla Velier di Genova, ora da Arke’. Cyril e’ un piccolo produttore che conoscevo per i suoi Chenins dal carattere imponente, veramente un giovane fuoriclasse dell’Anjou. La novità per me erano i suoi rossi: Grolleau e Cabernet Franc. Ho assaggiato solo il primo, rigido, succoso, di personalità ma ancora troppo crudo, bisogna aspettare anche in questo caso.
-Chateau des Vaults: zona Savennieres (che non fa mai male!), non conoscevo questo domaine che consiglio assolutamente. Ottimi Chenins marcati dal territorio e ben vinificati, freschi, agrumati e floreali, di buona struttura senza essere pesanti. Molto piacevoli.
-Jean Pierre Robinot: un classico della manifestazione. AOC Janieres. Ho assaggiato uno Chenin al volo: ineccepibile, sempre grande, personalità, rigidità, un po’ meno di eleganza rispetto a Nicolas: e’ il suo stile.
-Sebastien Riffault et Alexandre Bain. Qui risaliamo la Loira fino ad arrivare alla zona del Sancerre. Zona molto sfruttata in cui mi pare difficile trovare buoni vini. Non si sbaglia scegliendo questi due domaines. Una conferma il primo, i suoi Sauvignons sono molto profumati: floreali, note mielose, in bocca freschi, piacevoli, invitano alla beva. Insomma qui niente puzza di escrementi tipo ‘pipi di gatto’! Riscoprirete questa AOC! Ottimo Bain (Pouilly Fume’) i suoi vini sono splendidi, profumati e di buona struttura. Per me una vera scoperta.
-Domaine Labet: riesco tra un assaggio e l’altro a provare al volo due cose di questo che e’ un classico a Villa Favorita ed un classico del Jura. Si perché tra i grandi di questa regione, Jean Macle, Overnois, Tissot, c’è anche Labet con il suo stile particolare e completamente diverso dagli altri che ha stregato piu’ di un appassionato. Assaggio lo chardonnay, rigido, teso nella sua freschezza ed acidità ma puro e cristallino: ottimo! Di seguito provo il pinot nero: valgono gli stessi aggettivi del bianco a cui si aggiunge una nota di piccoli frutti rossi: splendida austerità! Entrambi ineccepibili.
-Daniele Portinari: giovane produttore dei vicini e bellissimi Colli Berici. Qui ho bevuto uno dei vini migliori della giornata: il tocai rosso e’ stata una bella conferma e penso che il millesimo qui presentato sia il suo miglior vino di sempre. Un bel bicchiere, squisito al naso, equilibrato in bocca, tannini non troppo marcati ed aggressivi. Un ragazzo da seguire.
Tai Rosso, Daniele Portinari: classe e finezza!
-La Moresca: provincia di Catania. Assaggio questi vini ogni anno qui alla villa, li trovo solo qui. Sono un grande fan! Il rosso (frappato, nero d’avola e grenache) e’ grandissimo, fresco, profumatissimo di frutti rossi, grande beva. Ogni anno un must! Quest’anno….il vino era ancora un po’ troppo spigoloso e crudo, non molto pronto. Molto interessante e più pronto il bianco: vermentino e roussane; non autoctoni, scelta coraggiosa ma vino buono.
-Frank Cornelissen: giustamente affollato il banchetto di quello che considero uno dei migliori vinificatori del sud Italia. Sono riuscito a provare solo la nuova annata di Mongibello rosso: personalità imponente, vino marcato dal millesimo, molto denso ed ancora molto giovane.
-Franco Masiero: colline trissinesi (VI). L’avevo conosciuto alcuni anni fa a Vinissage di Asti e Mi impressiono’ il suo 2007. L’ho rivisto qui alla villa e le aspettative non mi hanno deluso. Il suo Merlot e’ semplicemente ottimo! Assolutamente uno dei migliori vini oggi per me.
Di fianco a Masiero l’azienda ligure Selvadolce: assaggio un vino al volo, e’ squisito. Purtroppo il vortice creatosi nei sotterranei della villa mi trascina lontano. Spero di riassaggiare i loro vini presto. Il ponente ligure e’ vicino alle mie origini, sono troppo contento che ci sia un vino non solo basato sull’acidità e sul profumo di solforosa!
VINI SPAGNOLI: sono la vera chicca presente in programma alla villa. Non conoscevo nessuna di queste cantine, tutte molto buone ed interessanti. Sono molto contento. Amo la Spagna, ci vado due o tre volte all’anno, mi piacciono gli spagnoli, il loro stile di vita, amo i loro prodotti, la loro cucina e penso che i loro cinque cuochi di punta siano probabilmente i migliori nel pianeta ma….la più grossa delusione, da sempre, sono i vini. Ad un livello altissimo di alcune cucine iberiche, non corrisponde la stessa qualita’ del vino. Grandi prodotti, innovazione, sensibilità eccezionale, classe, finezza di esecuzione culinaria….abbinata a vini molto pesanti, vanigliosi, molto alcolici, spesso indigesti, senza nessuna relazione con l’AOC, con il vitigno o con l’annata. Troppo rare le volte in cui sono serviti vini di territorio come Escoda, l’indimenticabile Els Jelipins, i grandi vini nobili di Lopez de Heredia o le vecchie annate di Vina Real o Vina Pomal. Quando questo mi e’ capitato, ho capito che il Tempranillo di Rioja produce uno dei 3/4 grandi vini del mondo. Ma oggi pochi si rendono conto delle potenzialità straordinarie del vitigno spagnolo.
-Barranco Oscuro: azienda andalusa con vitigni a 1300 mt di altitudine sulla Sierra Nevada. Molto piacevole il ‘vino costa’ un clarete fine, dissetante e beverino. Quante volte ho desiderato un un vino simile nei bar a tapas in Spagna! Grande vino invece il ‘Cerro Las Monjas 1368′ (e’ l’altitudine della vigna!), uve di Grenache 30%, Syrah 30%, Cabernet Suvignon, Merlot, Cabernet Franc, Tempranillo; struttura, buona acidità, molta eleganza. Da invecchiamento.
UnGrande vino para aperitivo: Clarete de Barranco Oscuro
Grande tinto de la Sierra Nevada: acidez, elegante, non pesado. Bodega Barranco Oscuro.
-Bodega Marenas: altra azienda andalusa. Ho assaggiato un rosso del 2004, strutturato senza perdere in freschezza ed eleganza. Una scoperta!
Esto si que es un vino andaluz elegante y fresco! Bodegas Marenas
-Bodega Vina Enebro: zona di Murcia, vitigno Monastrel. Veramente ottimi i bianchi, freschi, poco filtrati, profumati, floreali, agrumati, marcati dal vitigno. Felice di bere un bianco spagnolo così succoso ed appagante! Più corpo ed altrettanto appagante il rosato.
Un Monastrel que sepa a Monastrel!!! Bodegas Vina Enebro
Migliore cantina della giornata:
-Mathieu Allante et Christian Boulanger: zona Jura. Questo piccolo e nuovo domaine e’nato da un’idea di questi due ragazzi che lavorano da Labet. I vini prodotti (un bianco ed un rosso) sono stati presentati qui alla Villa: e’ la loro uscita ufficiale. Pensate che escono con il 2007! Lo Chardonnay e’ fantastico! Teso e rigido con l’acidità tipica della zona e del vitigno (secondo gli insegnamenti di Labet) ma con una morbidezza ed una rotondità che conferiscono a questo bicchiere una cremosita’ che e’ caratteristica dei grandi vini (gli anni di attesa pagano!). Il Pino Nero e’ un po’ meno spigoloso di quello di Labet, anche qui il tempo conferisce maggiore morbidezza per un vino ineccepibile e veramente piacevole.
Non li troverete sul programma, erano ospitati sul banco di Labet. Sono stato fortunato ad assaggiarli anche se non so quando li ritroverò.
Meilleur domaine de la journée!
Prima di uscire faccio in tempo a seguire la conferenza stampa di Angiolino Maule. Entro nella sala aspettandomi tutte le sedie in fila davanti al tavolo d’onore con i vari speakers in bella mostra, invece il palco non c’è e neanche le sedie ordinate! Una dozzina di di persone sedute a ventaglio attorno ad Angiolino che racconta il lavoro fatto con l’associazione Vinnatur in questi anni: come si selezionano i produttori che parteciperanno all’evento, quali sono i parametri, strettissimi, a cui si devono attenere le aziende, perché alcuni non sono ammessi, ecc. Un intervento serio e trasparente. Ho sempre pensato che Angiolino fosse una persona onesta ed oggi ne ho avuto l’ennesima conferma.
Bello il catalogo: 11×22, 166pag.
Complimenti a tutti i vignaioli ed all’organizzazione.
See you next year.
Mio padre e Fabrizio Iuli all’uscita
P.S.
Comunque sia chiaro che non ho detto di aver degustato vini non buoni. Semplicemente ho detto quello che pensavo: molti vini che ho degustato (quindi non tutti quelli che erano presenti) erano ancora troppo freschi e crudi. Forse perche’ siamo a Marzo e non un mese piu’ tardi o forse perche’ quei vini in quel millesimo necessitano di piu’ tempo. Per me NON E’ UN PROBLEMA. Aspetterò che le bottiglie siano pronte. Mi sarei arrabbiato del contrario: se qualcuno avesse voluto rendere pronto qualcosa che non lo può essere con qualche marchingenio enologico (che probabilmente altera la fragranza, la qualita’ e la durata negli anni). Tempo al tempo, so aspettare. Time is on my side.
Saturday 24-03-2012
Sarego (Vicenza)
After eleven months here I am,like every year, back to the origins: I come since the first edition, 2003 maybe?
It is important for me to come back, to taste new wines that I’ve never seen before or wines that I’ve been following through the different vintages. I’ve learned much of the things I know about wine in these sunny rooms or in the dark basement, as well as here I’ve ‘un-learned’ much of what was though to me in years of tastings, A.I.S. (Associazione Italiana Sommelliers) lessons, etc.
The best thing, that I’ve been repeating in years, is: come here, taste without prejudice and TALK TO THE VIGNERONS! Ask them anything, even apparently silly: a vigneron that works in an ‘artisanale’ way will always answer and will always explain with serenity his job, the way he translates his terroir, of that vintage, into wine. He’s just delighted that someone has interest is job. I’ve learned more in ten minutes with Mark Angeli, tasting his wines, than in all the tastings I did that year (that was probably 2004).
I always have the same problem here: time! This year I visited 29 vignerons tasting 102 wines. Don’t know if it is a lot or not, the vignerons participating were more than one hundred.
10 o’clock, I’m going in: à l’assault!!!
here are some of my tasting tips:
-Cascina Tavijn: Barbera and Grignolino 2011 (taken in the ‘cuve’) gave me really good sensations. Both presented with (very small quantity) and without sulfites. Very didactic, you could notice how a small quantity of SO2 would influence the same wine. Wines ‘without’ are more pure and raw than the ones ‘with’, these are good and are more ready. The four wines still need more time. One more note about the Grignolino of this ‘domaine’ that has been criticized by someone: I think it’s the only Grignolino drinkable in that AOC, never tried anything better. This wine is a witness of its AOC, it has the taste of that grape variety, of the terroir and of that vintage. It isn’t the best wine in the world, but in that AOC it’s probably the best one! If somebody doesn’t like it I suggest to choose wines of others AOC.
-La Biancara: I’ve always been a huge fan of Angiolino Maule’s wines, I think he is one of the best producers of withe wines in Veneto and in Italy. Here have been a little disappointed: dindn’t find any particular defect in the wines but they were just too young, especially the withes. This ‘critic’ will be the leit-motiv of the day. I was wondering if March isn’t too early, then probably many have brought wines that are too young. In any case I will wait knowing that I won’t be disappointed! Tocai Rosso too (if you find it, choose it with no hesitation: it’s great!) was too fresh and young. Among their withes don’t forget the mythic Pico: it lasts well through the years, choose it with no doubts. If you just could find some 2003…
-Domaine de Belliviere: a classic when I come here. Walter Pugliese, one of the best connoisseurs of French wine that I ever met, introduced me to the wines of vini di Eric Nicolas in Angers, it was in 2006. AOC Janieres and Coteaux du Loir, most northern area of the Loire wine district. These are Chenins ‘de race’ (consider that more north than this you won’t find wine but only…calvados) the millésime I tried, with good acidity, non aggressive, smelling floreal and fruty notes. A real délice!
-Cyril Le Moing: I was really impatient to taste his wines. Once imported in Italy by Velier of Genoa an now by Arke’. Cyril is a small wine producer, I remember his Chenins with an impressive character, a young must-drink of Anjou. His reds were new for me: Grolleau and Cabernet Franc. I tried the first one, straight, juicy, strong personality, but too raw, we’ll have too wait in this case too.
-Chateau des Vaults: AOC Savennieres, I didn’t know this ‘domaine’ that I definitely suggest. Fantastic Chenins marked by the terroir and well vinified, fresh, citrus and floral notes, bodied but not heavy. Delicious.
-Jean Pierre Robinot: a classic of this meeting. AOC Janieres. I quickly tried a Chenin: perfect, always great, personality, straight, less elegance than Nicolas: that’s his style.
-Sebastien Riffault et Alexandre Bain. Sancerre zone. This area is really exploited and it’s difficult for me to find good wines. You won’t be wrong if you chose one of these ‘domaines’. Quality confirmed with the first, his Sauvignons are perfumed: floral, honey notes, tasting fresh, nice, easily drinkable. Definitely no stinky smells of excrements like ‘pipi de chat’ in these wines! You will re-discover this AOC! Bain (Pouilly Fume’) is excellent, his wines are beautiful, perfumed and well bodied. For me a real discovery. i suoi vini sono splendidi, profumati e di buona struttura.
-Domaine Labet: funally I try a couple of wines of this ‘domaine’, a classic here at Villa Favorita and a classic of Jura. Labet is among the leading wine producers of this area with Jean Macle, Overnois, Tissot, his style so particular and completely different has a lot of fans. I try his chardonnay, stiff, tense in his freshness and acidity but pure and crystalline: perfect! Then his pinot noir: same adjectives here, must add a note of berries: wonderful austerity! Both irrepressible!
-Daniele Portinari: young wine producer from the close and beautiful Colli Berici. Here I drank one of the best wines of the day: his tocai rosso confirms to be wonderful and I think that the millésime presented here is his best wine ever made. A nice glass, delicious aroma, balanced in the mouth, tannins not too marked or aggressive. A guy to follow.
Tai Rosso, Daniele Portinari: class and refinement!
-La Moresca: province of Catania. I taste their wines every year, I find them only here. I’m a huge fan! The red (grapes: frappato, nero d’avola e grenache) is great, fresh, fantastic aroma of berries, really easy to drink. Each time a must! This year…it was too sharp and raw, not ready. Really interesting and more ready the white: vermentino and roussane; non autochthonous varieties, brave choice and good wine.
-Frank Cornelissen: Etna, crowded stand here to taste the wines of one the best wine producers of southern Italy. I could only try the new vintage of the Mongibello red (nerello mascalese): impressive personality, marked by the millésime, dense and still very young.
-Franco Masiero: colline trissinesi (VI). I met him a few years ago at Vinissage in Asti and I was impressed by his 2007. I see him here and I wasn’t disappointed. His merlot is simply wonderful! Definitely one of the best wines today for me.
In the same stand Selvadolce: Liguria, I try quickly a really good wine. Unfortunately too many people and I’m forced to leave. Just hope to,taste it again soon. Western Liguria is close to my origins and super happy to drink a wine that isn’t based on acidity and smell of sulfites.
SPANISH WINES: it’s the main attraction in the program. I didn’t know any of these wine producers, all very good and interesting. I’m really happy. I love Spain, I go there two, three times a year, I like Spanish people, their lifestyle, I love their food and I think that their five best chefs are probably the best on earth but…my disappointment has always been for their wines. To very high level of cooking style doesn’t correspond the same quality in wine. Great products, innovation, unique sensibility, class, refinement of execution….combined with very heavy wines, really alcoholic, vanilla all the way, sometimes indigestible, with no relation with the AOC, the grape variety or the millésime. Very few times I’ve been served wines of ‘terroir’ such as Escoda, the unforgettable Els Jelipins, the great and noble wines of Lopez de Heredia or old vintages of Vina Real or Vina Pomal. When this happened I realized how Tempranillo from Rioja produces one of the 3 or 4 best wines in the world. Very few people realize today the extraordinary potential of spanish wine.
-Barranco Oscuro: Andalusia. Vines at 1300 mt of altitude on the Sierra Nevada. Really nice the ‘vino costa’ an elegant clarete , refreshing and easy to drink. So many times I’ve desired a such a wine in the Spanish tapas bars! ‘Cerro Las Monjas 1368’ (it’s the altitude of the vine!) is a truly great wine (made of: Grenache 30%, Syrah 30%, Cabernet Suvignon, Merlot, Cabernet Franc, Tempranillo); bodied, good acidity, a lot of acidity, really elegant. To hold.
UnGrande vino para aperitivo: Clarete de Barranco Oscuro
Grande tinto de la Sierra Nevada: acidez, elegante, non pesado. Bodega Barranco Oscuro.
-Bodega Marenas: Andalusia. I tasted a 2004 red, bodied without losing its freshness and elegance. A good discovery.
Esto si que es un vino andaluz elegante y fresco! Bodegas Marenas
-Bodega Vina Enebro: Murcia, grape variety Monastrel. Very good their withes, fresh, non filtered, perfumed, floral, citric, marked by the grape variety. Happy to drink a spanish withe wine so juicy and satisfying! More bodied and really gratifying too the rose’.
Un Monastrel que sepa a Monastrel!!! Bodegas Vina Enebro
Best winery of the day:
-Mathieu Allante et Christian Boulanger: Jura. This small and new winery is an idea of Mathieu and Christian, both employees at the Labet winery. Their wines (a withe and a red) are presented here for the first time. They come out with the 2007! Chardonnay is fantastic! Stiff and straight with the tipycal acidity of the AOC and of Chardonnay (along the teachings of Labet) but with a softness and roundness that give to this wine that creamy touch characteristic in the great wines (the years waiting are worth). Pinot Noir is less sharp than Labet’s, herto again time brings softness to a wine impeccable and very gratifying.
You won’t find them on the program, they were guests in the Labet’s stand. I was lucky to try them, don’t know when this is going to happen again.
Meilleur domaine de la journée!
Just before leaving i’m going to see the Angiolino Maule’s press conference. This is held in very informal way: a dozen people sitting around Angiolino’s chair. He tells the whole story of VinNatur through the years: how they select the wineries that will participate to this event, wich are the standards they have to follow, why someone is not admitted, etc. a serious and transparent speech. Angiolino is an honest person.
Compliments to all the vignerons and to the organization.
See you next year.
My father and Fabrizio Iuli at the exit
P.S.
In the end I just want to point out I didn’t say that i drank wines that were no good. I just said what I though: many wines that I tried were too fresh and raw. Maybe because March is too early or maybe because those wines need more time. IT IS NOT A PROBLEM for me. I’ll wait for the wines to be ready. I would have been upset if somebody would have tried to make ready something that can’t be ready with some enological trick (that would have probably affected the fragrance, the quality, and the wine life trough the years). I’ll wait then. Time is on my side.
Splendido resoconto di degustazione, utilissimo, grazie Gil, attingerò a piene mani.
grazie Victor! qui da noi non tutti questi vini arrivano. ma qualcosina tramite velier, caves de pyrene, sarfati o millesimes si dovrebbe trovare.