Mercoledì 26 Luglio 2017, pranzo.
Il Bistrot Cannavacciuolo Torino è al terzo giorno di apertura ma pare sia aperto da molto più tempo: tutto già funziona a meraviglia.
Bella giornata, mi concedo questo pranzo.
Il locale è molto elegante con mobilio e finiture di lusso. Siamo in un ambiente di alto livello ma ci si sente a proprio agio. C’è il dinamismo e la professionalità dei grandi bistrot francesi. L’idea potrebbe essere quella di un bistrot ‘alla Robuchon’. Si nota subito molta professionalità, il personale di sala mi sembra già molto formato: complimenti!
Amuse bouche:
Cannolo ripieno di ragù napoletano (paradisiaco), focaccia, panzerotto fritto e macaron alla ricotta di capra.
Ancora un appetizer eccellente: crocchetta di baccalà, su crema leggera di patate e oliva croccante.
Polpo alla Luciana.
Ottimo il polpo grigliato ed adagiato sulla salsa alla Luciana. Ben cucinato! Preciso, pulito!
Segue un crostino di pane greco con le teste del polpo.
Risotto, bottarga e aglio.
Cotto al dente, la mantecatura all’olio d’oliva è rifinita all’impiattamento con una crema all’aglio. Poi bottarga grattugiata e gocce di gel al limone.
Piatto molto equilibrato, rappresenta bene la storia dello chef del sud emigrato nel novarese. Alla cultura del risotto viene applicata l’aroma ed il gusto mediterraneo.
Variazione di agnello.
Le cotolette sono cotte rosè, le melanzane, il fondo di cottura perfetto ed un mini kebab di agnello davvero squisito. Buon piatto di resistenza.
Pre-dessert: sorbetto alle erbe, crumble al basilico.
Dessert: cocco ed anguria. Eccellente.
La spirale è una bavarese al cocco, coulis di anguria, cubetti della stessa, cocco croccante e sorbetto al mango (temperatura perfetta). Equilibrato, fresco, non troppo dolce ne pesante.
Caffè e piccola pasticceria: generosità partenopea. (Sfogliatella da sballo!)
In conclusione lo staff di Antonino Cannavacciuolo ed il direttore Pino Savoia, qui in foto (lo ricorderete al Rist. Enrico Bartolini del Devero Hotel, un uomo di grande esperienza), hanno fatto in poco tempo un lavoro straordinario.
Sempre in sala sorpresa: il giovane sommelier Mirko Galasso (già al Sorij Nouveau) mi serve i due ottimi vini che hanno accompagnato il pranzo. La carta dei vini propone una selezione importante.
Il Cerasuolo di COS ed il Boca di Le Piane.
Last but not least: complimenti allo chef Nicola Somma (partenopeo, arriva direttamente dalle cucine di Villa Crespi). La cucina mi sembra essere già ‘molto sul pezzo’. Eccola in piena azione durante il servizio.
In definitiva un établissement di questo genere non può che far bene alla città e contribuisce sicuramente ad alzare ancora il livello della proposta gastronomica torinese. Ad Maiora!
Gil, possiamo sapere che mutuo occorre accendere per concedersi l’esperienza che ti sei concesso tu?
Il mio direttore di banca esige di saperlo…
🙂
Ciao Franco, siamo sul livello di un rist. stellato (1 stella) in tutti i sensi: ambiente, servizio, qualità della cucina, qualità della carta dei vini ed ovviamente anche il conto è di quel livello. La carta vini offre bottiglie a tutti i livelli di prezzo ma ci sono alcune etichette con buon rapporto prezzo/qualità.
Appunto… il conto? Secondo me siamo sui 300 euro…
Direi di no. Direi che come prezzi siamo al livello di uno stellato. Se mangi tutto (antipasto, primo e secondo) spendi meno di un terzo di quello che hai detto. Poi dipende da quanto e cosa bevi.
si può sapere il prezzo di questo pranzo senza essere costretti a rivolgersi alla CIA, al Kgb o quello che ne é oggi, al Papa, a Trump e al mago di Forcella?
E’ un segreto militare? I consumatori non hanno il diritto di sapere per poter scegliere consapevolmente?
A Franco! Se dico meno di un terzo di €300, vorrà dire che siamo sui €70/80/90. Le entrate ed i primi mi pare che siano intorno ai €20. I secondi mi pare siano tra i 20/30. Per i vini ne hai a tutti i prezzi, direi dai 20/30 in su. Io ho bevuto 2 calici. Se volete faccio le varie combinazioni (antipasto+primo+secondo, antipasto+secondo, oppure primo+secondo, ecc). Le addizioni dei prezzi? Se volete faccio pure quelle. Ripeto: costa mediamente come un rist. con una stella. (Lo standard è quello, questo ristorante merita una stella. Non ruberebbe nulla).
amico mio, ho pubblicato il mio commento prima di aver avuto modo di leggere la tua replica ai 300 euro.
Ora finalmente sappiamo il prezzo orientativo ed i lettori di questo ottimo blog potranno decidere se andarci o meno.
Io me ne guarderò bene. Dai ristoranti degli chef divi televisivi, protagonisti di Masterchef e bischerate varie mi tengo rigorosamente al largo. Già preso abbastanza fregature e poi io sono uno pane e salame, che confessa di non essere mai stato da Vissani e da Bottura e di non avere per questo nessun complesso d’inferiorità.
Alle Cannavacciuolate, alle craccate (Bacco me ne scampi!) ai posti dove la cucina diventa spesso sega mentale, preferisco posti veri come Felicin a Monforte d’Alba, dove ho letteralmente gastrogoduto settimana scorsa e dove la gente mangia, beve, si diverte, é a proprio agio, senza essere messa sotto esame. O doversi scervellare per capire cosa diavolo si ritrova nel piatto…
???