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BAROLO BOYS, IL FILM. (ED IL FANTASMA DI ANGELO GAJA)
Martedì 30 Ottobre ho assistito alla prima del film ‘Barolo Boys‘.
Si tratta di un documentario della durata di un’ora piuttosto ben fatto.
Traccia la storia del gruppo di giovani produttori che negli anni ottanta proposero un nuovo stile di vino nella zona delle Langhe, svecchiando l’immagine di Barolo e Barbaresco.
Il film racconta bene dall’ascesa del movimento e del suo successo fino agli ultimi anni in cui questo modello é stato un po’ messo in discussione.
Un’epopea che chi, come me, ha vissuto e bazzicato in Langa da metà anni ottanta ad oggi, conosce molto bene.
Il film é fatto bene: ci sono le testimonianze di alcuni produttori che hanno animato questo movimento ‘modernista’, parlano importatori americani ed inglesi, Carlin Petrini, il sempre sorridente ed ottimista imprenditore della grande distribuzione Oscar Farinetti, poi Vignerons ‘tradizionalisti’, giornalisti, anziani lavoranti della vigna, etc.
Insomma tante belle testimonianze ma mi sembra strano che non si parli dell’unico personaggio davvero fondamentale per la nascita di questo movimento.
Quello che non solo ha cambiato l’immagine del vino piemontese, ma del vino italiano in generale: Angelo Gaja.
Solo Bruno Ceretto lo cita durante la sua intervista (non so se a sproposito, a torto o a ragione).
Ho percepito durante la proiezione l’aleggiare del fantasma di Gaja.
Nel film non se ne parla ma questi ‘Boys’ avevano dunque un ‘Father’ o meglio….un ‘Master’ o Maestro!
BAROLO BOYS , THE MOVIE. (AND ANGELO GAJA ‘S GHOST)
Tuesday October 30th I’ve seen the premiere of ‘Barolo Boys, The Movie‘.
It’s a one hour lasting documentary quite well done.
You can see the story of this group of young vignerons that introduced a new style of wine in the eighties, giving a new and fresher look to Barolo and Barbaresco.
The movie tells about the success of this movement in the nineties until nowadays, when this new style has been called in question by many.
Hanging out in the Langhe for the last 30 years, I do know very well the whole story of this environment.
The movie is well done, different people are interviewed: vignerons of this ‘modernist’ movement, then some american and british importers witnessing their experience with these wines, Carlin Petrini, the always smiling and optimistic entrepreneur and department stores owner Oscar Farinetti, then again ‘traditional’ vignerons, journalists, senior wineries employees, etc.
At the end of the day a lot of cool people saying nice and interesting things, but it’s very awkward for me that not a word is said about the only man that has been fundamental for the birth and growth of this movement.
This man has changed the style of Piedmont wine but above all he has changed the style of Italian wine in the world: Angelo Gaja.
Only Bruno Ceretto tells about him in his speech (but I suppose he didn’t do it in an appropriate way).
I definitely perceived the ghost of Gaja during the whole movie.
They don’t talk about it in the movie but definitely these ‘Boys’ had a ‘Father’ or better…..a ‘Master’, a Maestro!
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